Ad oggi prodotti oltre 37 miliardi di euro dalle SB italiane
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Ad oggi prodotti oltre 37 miliardi di euro dalle SB italiane

Presente con numerose associate al Salone della CSR, Assobenefit introduce la nuova direttrice Elisabetta Pontello e fa il punto sull’evoluzione delle Società Benefit in Italia, tra crescita, bisogno di rafforzarne l’assetto e spinta a cambiare il paradigma del mercato, con la forza che deriva dall’assumere gli obiettivi di beneficio comune, sociali e ambientali, al pari di quelli di profitto.

Aumentare la responsabilità e la consapevolezza del proprio impatto sociale e ambientale, nell’agire quotidiano, sia nel breve che nel lungo periodo, attraverso un approccio sistemico, orientato al bene comune, desideroso di creare valore e di condividere l’esperienza “benefit” con altre imprese. E’ questo il denominatore comune che è emerso dal confronto “Società Benefit: uno scenario in evoluzione”, organizzato da Assobenefit nell’ambito della 11a edizione del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale.

A otto anni dall’introduzione della Legge sulle Società Benefit, la crescita è stata particolarmente veloce. Il bisogno ora è quello di rafforzare ed evolvere il loro “assetto” mettendo a sistema l’esperienza che si fonda sul duplice scopo, nel perseguire, oltre al profitto, finalità di beneficio comune. Perché le Società Benefit nascono non tanto per cambiare le performance della singola impresa, ma con un obiettivo molto più ambizioso: cambiare il paradigma del mercato.

Il panel è stato anche occasione per presentare la nuova direttrice Elisabetta Pontello, chiamata dal Consiglio Direttivo alla guida dell’Associazione per le Società Benefit nella mission di concorrere all’affermazione di un nuovo modello economico di sviluppo sostenibile. «In una fase in cui la crescita delle imprese benefit è continua, è cruciale che l’Associazione evolva per dare un contributo sempre maggiore all’ecosistema e al percorso delle proprie associate», ha affermato la Pontello.

Tra gli obiettivi di sviluppo dell’Associazione ci sono quelli di: consolidare le prospettive dell’organizzazione e la sua incisività nel perseguire la mission, rafforzare il legame con i soci e la capacità di rispondere ai loro bisogni, e di sviluppare la rete dei partner con cui Assobenefit collabora sia in Italia, sia a livello internazionale.

A parlare di crescita delle Società Benefit in prima istanza ci sono i numeri

Sono 3.164 le imprese che al 30 giugno di quest’anno si sono costituite o trasformate in Società Benefit, secondo la fotografia rappresentata attraverso la Dashboard evoluta per il monitoraggio e l’analisi delle Società Benefit, realizzata da Camera di commercio di Taranto con InfoCamere.

Secondo il cruscotto, che si alimenta con dati Registro Imprese, le benefit italiane sono per il 97% società di capitali e hanno prodotto sin qui oltre 37 miliardi di euro (dati aggiornati al II trimestre 2023; erano 19,7 mld alla fine del 2021); se la Regione Lombardia resta in testa con la più alta presenza di SB (33,44% del totale), la pervasività di questo modello d’impresa si manifesta sull’intero territorio nazionale.

Crescono nel 2023 le Società Benefit del settore manifatturiero (12,67%), segno che anche l’ecosistema per eccellenza del Made in Italy sceglie sempre di più la qualifica del “duplice scopo” nell’esercizio dell’impresa.

Claudia Sanesi, Segretario Generale della Camera di commercio di Taranto, ha sottolineato: «A livello demografico il fenomeno delle Società Benefit – che, come Camera di commercio di Taranto, osserviamo dal 2016 – non smette di stupirci. Superata ormai la soglia delle 3 mila imprese, la crescita annuale si attesta nel secondo trimestre al 46%, percentuale abbondantemente superiore a quella che registriamo per le imprese tradizionali. Abbiamo lavorato molto con Infocamere per migliorare l’output statistico e oggi disponiamo di una dashboard di livello nazionale, alimentata dall’algoritmo, potenzialmente pronta a significative evoluzioni nella lettura delle dinamiche benefit anche finalizzate a sostenere le scelte legislative».

Cresce anche l’esperienza sul campo delle Società Benefit

E con essa l’opportunità di vedere il percorso con maggiore consapevolezza e coerenza. Di qui una prima ricerca che Goodpoint Società Benefit ha condotto con l’obiettivo di mettere a fuoco le finalità di beneficio comune delle SB: «La nostra speranza per questa ricerca, – ha raccontato Nicoletta Alessi, Presidente di Goodpointnata anche e soprattutto dalla nostra esperienza, è che possa essere di aiuto al “mondo” Società Benefit e lo porti a crescere, migliorare e creare una opportunità per dare una “casa” a tutte quelle imprese che non si riconoscono nel puro scopo di lucro. La nostra ricerca può essere utile tanto per chi vuole intraprendere questo percorso dall’inizio, offrendo spunti e semplificazioni, quanto per chi già ha fatto la trasformazione a Società benefit e vuole capire meglio la direzione da prendere».

Dalla ricerca ai casi concreti

Il panel ha dato spazio alle testimonianze di Società Benefit che il percorso d’impresa a duplice scopo lo hanno intrapreso da un po’.

Laura Gori è Founder e CEO di Way2Global Srl SB, un’impresa che offre soluzioni di traduzione e interpretariato a livello globale e che, in un settore divenuto avamposto di ricerca per l’Intelligenza Artificiale, ha fatto del binomio donne e tecnologia il proprio fondamento: «E’ il nostro modo di essere benefit. – ha affermato Laura Gori, che siede anche nel Consiglio Direttivo di Assobenefit – La mia testimonianza di startup femminile è quella di abitare la tecnologia con impatto sociale rigenerativo: nel nostro mondo, che è quello della Language Industry, rivoluzionato per l’ennesima volta dall’AI generativa, amiamo sviluppare tecnologie che migliorano la vita delle persone, facilitare la transizione digitale a beneficio di tutti gli stakeholder, e aiutare le donne a rendersi protagoniste della nuova frontiera dell’AI».

PALM SpA Società Benefit, fondata nel 1980 da Primo Barzoni e i suoi fratelli, è stata pioniera in Italia nel promuovere la gestione responsabile di catene di forniture legali e responsabili certificate PEFC dei Greenpallet di propria produzione, per favorire scelte di acquisti responsabili. «La nostra vocazione sui temi della innovazione ci ha portati ad approfondire negli anni ogni aspetto nella riduzione di impatto sociale e ambientale, in ogni fase del ciclo di vita dei nostri prodotti pallet in legno certificati PEFC, provenienti da filiere forestali legali e sostenibili, realizzati tramite utilizzo di energie rinnovabili e un approccio al Design Sistemico, con grande cura e attenzione verso la comunità e i collaboratori, e un costante supporto formativo, oggi definito Sustainability Manager e diffuso fino all’evoluzione del nostro modello di Palm Academy», ha dichiarato Primo Barzoni.

Dai greenpallet ai “gelati all’italiana” il ponte che unisce i due mondi è quello del beneficio comune. Lorenzo Bagnoli, Responsabile delle Relazioni Istituzionali di Sammontana SpA Società Benefit, si è fatto portavoce di un’impresa familiare italiana che è sostenuta in una crescita costante da valori divenuti sempre più profondi nel succedersi delle generazioni ed è naturalmente fruttifera di cultura benefit: «Per Sammontana essere Società Benefit è una naturale conseguenza dell’essere impresa familiare protesa a tramandarsi alle generazioni successive. Per realizzare questo obiettivo è necessario guardare non solo al profitto, ma anche al benessere del mondo che ci circonda e delle persone, affrontando con coraggio le sfide del futuro. Avere formalizzato questo impegno all’interno del nostro Statuto ci ha dato nuovi slanci e motivazioni. Le aziende evolvono continuamente e noi di Sammontana siamo orgogliosi di farlo nel modo giusto».

Per Korian, parte del gruppo europeo Clariane, che in Italia conta 130 strutture per un totale di più di 10mila posti letto, novemila operatori e più di 2 milioni di prestazioni ambulatoriali erogate ogni anno, il riconoscimento di Società Benefit è stato intrinseco al proprio core business.

Ma diventare Società Benefit non è stata una passeggiata: «L’ascolto è stata la chiave nella costruzione delle finalità di beneficio comune della nostra azienda. – ha detto Barbara Grill, Deputy COO e Head of Impact di Korian.

«Grazie all’aiuto dei portatori di interesse abbiamo predisposto linee guida che in seguito abbiamo trasferito nei cinque grandi pilastri che sono alla base dell’impegno di Korian; che corrispondono a considerazione e quindi a qualità del servizio, fiducia e quindi equità nella gestione delle risorse, innovazione, vicinanza alle comunità in una logica di scambio continuo e sostenibilità operativa e delle risorse», ha concluso la Grill.

Cresce anche l’importanza di realizzare progetti concreti, quantificabili, che generino impatto, prestando attenzione ad una corretta comunicazione, come ha sottolineato Fabio Piacentini, Responsabile commerciale di Piantando Società Benefit. «Piantando è una “born benefit”, un neologismo che ci piace utilizzare per sottolineare come l’ideologia, la mission e l’attività dell’azienda siano intrinseche al suo essere benefit. Aiutiamo le aziende in un percorso che si pone l’obiettivo di realizzare progetti più concreti possibili: ogni nostro progetto è suddiviso in singole azioni quantificabili, ognuna delle quali è abbinata ad un certificato collegato in modo univoco alle iniziative a impatto sociale e ambientale che portiamo avanti, utilizzabile anche a scopo comunicativo».

Piacentini ha messo in guardia anche dall’abuso del termine Sostenibilità, «E’ bistrattato – ha detto – si usa spesso in maniera impropria; il mio consiglio è di ricercare termini più specifici e che possano rispettare un progetto o un’azione nella sua concretezza e trasparenza».

A chiudere la carrellata delle testimonianze è stato Deloitte Legal, primo tra gli studi legali delle “big 4” a diventare Società Benefit e motore della trasformazione e costituzione di 11 società del Network di Deloitte Italia in Società Benefit. Una trasformazione che è parte di un ampio percorso per unire, promuovere e realizzare al proprio interno delle politiche di sostenibilità.

A guidare la Task force Società Benefit è l’avvocato Barbara Pontecorvo, partner Deloitte Legal, che durante il panel ha fatto presente: «Deloitte Legal, insieme a tutto il Network Deloitte, si è sempre impegnata per rendere la società in cui viviamo più equa e sostenibile. Il processo di trasformazione in Società Benefit è consistito principalmente nella formalizzazione di tutti quegli obiettivi di beneficio comune che Deloitte persegue in maniera costante ormai da tempo, anche a livello internazionale. Mi riferisco, per citare le più importanti, a WorldImpact, il portfolio di iniziative attraverso cui vogliamo avere un impatto positivo sulle persone, i clienti, l’ambiente e le comunità che necessitano di maggiore sostegno. Il prossimo passo, su cui stiamo già lavorando, sarà individuare le aree dove abbiamo il più ampio margine di miglioramento dopo aver valutato le attività e le iniziative da affiancare a quelle in essere».

La presenza importante di Assobenefit al Salone della CSR

Il panel è stato coordinato da Massimiliano Pontillo, Presidente di Pentapolis Group e Responsabile delle Relazioni istituzionali di Assobenefit: «Rendere l’impresa protagonista del mercato per affermare un nuovo paradigma economico è una scelta importante. Per le Società Benefit significa orientare il proprio business coerentemente con le scelte e gli impegni assunti dalla propria governance nell’esercizio dell’impresa, bilanciando profitto e finalità di beneficio comune, andando oltre i vecchi schemi “compensativi”».

«La chiave di lettura e di analisi dovrebbe spostarsi alle dinamiche in grado di generare valori condivisi. In questo l’Associazione si prefigge come luogo dove abitano le Società Benefit, puntando allo sviluppo di attività come quelle di Academy e Networking, dove le imprese associate possano trovare sinergie e amplificare la creazione di valore», ha affermato Pontillo.

Tra le associate presenti al Salone c’era anche: Sara Cirone, CEO e Responsabile di impatto Sara Cirone Group Società Benefit e consigliera Assobenefit, che ha coordinato il panel “La sostenibilità fa bene all’organizzazione e ai suoi collaboratori” nell’ambito della sezione “Abitare l’impresa”. «La sostenibilità è un asset strategico anche per la gestione del capitale umano. Una buona dose di attenzione al benessere delle persone permette di poter attrarre e trattenere talenti e creare un clima ideale per lo sviluppo delle competenze» ha detto Sara Cirone.

E ancora, tra le SB associate ad Assobenefit, c’erano: Amapola, Andriani, DeLab, Bottega Filosofica, Gruppo Chiesi, Number 1, Up2you e Jontly, che con il programma “Professione Genitori” ha ottenuto la menzione speciale nella seconda edizione del “Premio Impatto”.

In chiusura al Salone, si è tenuta la presentazione del libro Impresa for Good di Paolo Braguzzi (che è tra i membri dell’Advisory board di Assobenefit) intervistato da Giulia Detomati, consigliera Assobenefit e CEO di InVento Innovation Lab.

Guarda il video del panel Società Benefit: uno scenario in evoluzione